Non arrenderti, dolce Manu



Dolce Manu, non so cosa scrivere di te. Vorrei trovare tanti pensieri positivi ma ho perso tutte le speranze, mi sento impotente, inutile, svuotata, con un dolore che sale fino alla gola. Vorrei  ridarti la vitalità che avevi ma la tua vita è soltanto una lieve luce di candela che sta per spegnersi. Le brutte malattie non perdonano e anche tu, dopo Antopappa, Nala e Sara la pulcetta mi stai abbandonando.
Non immagini il vuoto intorno. Tu sei in clinica ed io qui, a guardare il tuo posto sul divano, a sentire il fiato che si ferma ogni volta che squilla il cellulare. Non posso venire a trovarti perchè queste restrizioni per la pandemia non me lo consentono e sto ancora più male, terribilmente male. Ogni giorno ho sperato in un tuo minimo miglioramento ma niente, stasera mi hanno detto che non rispondi più a nulla ed io non vorrei rispondere più a nessuno.
"Perchè dici così", mi chiederesti ....
"Perchè tanti umani non capiranno mai"  .... ti risponderei.
 Dolce Manu, tu sai quanto sei importante per me e quanto lo sono stati tutti gli altri. Insieme a voi sono stata bene, ho avuto quei momenti di affetto e di compagnia che mi mancavano e abbiamo buttato via giornate tristi giocando con le palline e con i fili  della lana. Tu, sempre affettuosissima, così desiderosa di carezze e di coccole, spensierata, gioiosa e curiosa come una bimba nel suo piccolo mondo. 
Guardo la tua panchina in giardino e cerco i tuoi occhi. Mi sembra di rivederti lì, sul pozzo, ad aspettare le farfalle che svolazzavano sui fiori. Non ci sei e so che dovrò abituarmi alla tua assenza. 
Non oso raccontarlo a nessuno. Per tante persone questi miei affetti sono esagerazioni da psichiatria ma non me ne frega nulla, i soggetti psichiatrici sono loro che non provano un briciolo d'amore o di empatia per gli animali. Ho vissuto e vivo con quel senso di empatia che porto con me e non me ne vergogno, anzi ne vado fiera. Mi sono immedesimata nelle vostre sofferenze e nel vostro bisogno di amore cercando di aiutarvi in tutto e lo rifarei cento volte, non mi sono mai pentita di nulla e sicuramente ho lasciato dietro di me chi non riusciva a capirmi.
Non chiedo e non voglio che qualcuno cerchi di capirmi o di immedesimarsi in me. Non voglio che nessuno giudichi questo mio amore per voi così profondo e vero. Non chiedo a nessuno di capire queste mie sofferenze perchè fanno parte della mia empatia, del nostro filo che ci unisce e ci terrà uniti fino alla fine di tutto. 
Dolce Manu, ora comprendi? Non è facile confrontarsi con tanti umani che di umano non hanno nulla, che vi considerano soltanto oggetti senz'anima e che pongono al primo posto i loro spiccioli sogni dal sapore di nulla. Noi abbiamo condiviso un amore vero, quello che ci fa trovare uniti con una semplice zampa sulla mano nei momenti felici e in quelli tristi.
Mi ricordo le nostre sere davanti al camino, la nostra musica e la nostra coperta, il tuo musetto che sollevava la mia mano ed io che sorridevo accarezzandoti,  non mancava nulla, tutte le ricchezze del mondo erano qui. Chi potrà mai immedesimarsi in noi e capirlo? Nessuno, tranne chi ha vissuto e continua a vivere questi momenti.  
Quando ti ho raccolto dalla strada, come ho raccolto tutti gli altri, ho voluto donarti un futuro  migliore perchè ne avevi tanto bisogno e nonosante la tua disabilità, essendo tripode con problemi di rinotracheite e con una mascella ricostruita, te la sei cavata benissimo in questi 5 anni. Devo confessarlo, ho sempre tenuto a te in modo particolare, come una mamma che ama tutti i suoi figli allo stesso modo ma per quello più malatuccio riserva un pezzo di cuore in più. 
Oggi mi sento sconfitta perchè nel giro di una settimana tutto si è capovolto e il mio cuore è a pezzi.
Non riesco a scrivere più nulla, mi infastidiscono le voci intorno e mi sento sempre di più chiusa in me stessa. Vorrei la tua zampa sulla mia. 
Vorrei soltanto un miracolo. 
Non arrenderti, dolce Manu.
               

Commenti

Post popolari in questo blog

Simba, il mio splendido principino

Dove arriva la luce del ricordo non c’è buio.

Er cervo (Trilussa)