RICORDARE PER NON DIMENTICARE

(La visione di questo video non è adatta alle persone sensibili e ai bambini)


Il 27 gennaio 2010 si celebra in tutta Italia il "Giorno della Memoria", istituito con la legge 211 del 20 luglio 2000 " in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti".
Ricordare per non dimenticare che questi crimini efferati sono stati commessi non solo contro il popolo ebraico e gli altri popoli e categorie oppressi, ma contro tutta l’umanità, segnando un punto di non ritorno nella Storia...




... un punto dolente ricordato in alcuni scritti di Primo Levi:


La loro vita è breve e il loro numero sterminato; sono loro i sommersi; loro la massa anonima, continuamente rinnovata e sempre identica, dei non-uomini che marciano e faticano in silenzio, spenta in loro la scintilla divina, già troppo vuoti per soffrire veramente. Si esita a chiamarli vivi: si esita a chiamar morte la loro morte, davanti a cui essi non temono
perché sono troppo stanchi per comprenderla”.




"...Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo.
Come una rana d'inverno
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole:
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi".
(Primo Levi)


"Ogni tempo ha il suo fascismo: se ne notano i segni premonitori dovunque la concentrazione di potere nega al cittadino la possibilità e la capacità di esprimere ed attuare la sua volontà. A questo si arriva in molti modi, non necessariamente col timore dell’intimidazione poliziesca, ma anche negando o distorcendo l’informazione, inquinando la giustizia, paralizzando la scuola, diffondendo in molti modi sottili la nostalgia per un mondo in cui regnava sovrano l’ordine, ed in cui la sicurezza dei pochi privilegiati riposava sul lavoro forzato e sul silenzio forzato dei molti" (Primo Levi)

* * * *



RICORDIAMO CON UN PENSIERO

I 20 BAMBINI DI BULLENHUSE DAMM

La tragica storia di venti piccoli innocenti, provenienti da tutta Europa,
vittime degli esperimenti medici e della brutalità insensata
della politica dello sterminio del Terzo Reich,
raccontata da Maria Pia Bernicchia nel suo libro dal titolo

Si legge nel riassunto:  "....Questo libro narra la tragica vicenda di 20 bambini ebrei - 10 maschi e 10 femmine - provenienti da Francia, Olanda, Jugoslavia, Italia, Polonia che dal campo di sterminio di Auschwitz Birkenau, con un tremendo inganno perpetrato dall'angelo della morte, il dottor Joseph Mengele, furono inviati al campo di concentramento di Neuengamme - che distava circa 30 chilometri da Amburgo - come cavie umane per esperimenti sulla tubercolosi, che avrebbe condotto il medico nazista Kurt Heissmeyer. I 20 bambini giunsero a Neuengamme il 29 novembre 1944.
Il dottor Kurt Heissmeyer diede inizio ai suoi esperimenti nel gennaio del 1945. Il 20 aprile, l'esperimento era fallito, i bambini erano malati e stremati e gli inglesi erano alle porte… Da Berlino giunse l'ordine di trasferirli nella scuola amburghese di Bullenhuser Damm e di eliminarli. Un'ora prima di mezzanotte ebbe inizio il loro massacro. Quella stessa notte i cadaveri dei bambini da Bullenhuser Damm furono nuovamente trasferiti a Neuengamme e cremati.
Il 18 marzo 1946, l'esercito inglese diede inizio al processo contro i 14 responsabili del massacro di questi 20 innocenti, che si concluse con la loro condanna a morte per impiccagione il 3 maggio. Solo 11 di loro furono giustiziati, gli altri tre rimasero impuniti.
Grazie a Günther Schwarberg, giornalista tedesco del settimanale "Stern" che ha dedicato tutta la sua vita nel trovare i carnefici del Terzo Reich, il 20 aprile è diventato "Il Giorno del Ricordo" e nella scuola di Bullenhuser Damm, oggi ribattezzata Janusz Korczak Schule in onore del grande pedagogo polacco morto a Treblinka insieme ai bambini ebrei dell'orfanotrofio che istituì e diresse nel ghetto di Varsavia, ogni anno viene organizzata una cerimonia commemorativa in onore di questi 20 bambini.
Il 20 aprile 1979 è nata l'"Associazione dei Bambini di Bullenhuser Damm", di cui Philippe Kohn - fratello di Georges-André, il più grande dei 20 bambini di cui il libro narra la storia - è il presidente.
Nella scuola, su una lapide posta in un giardino di rose bianche si legge: "Qui sosta in silenzio, ma quando ti allontani parla".


UNA ROSA PER RICORDARE TUTTI VOI....
CHE CON IL VOSTRO SACRIFICIO
AVETE DONATO A NOI LA LIBERTA'
DI ESPRIMERCI E DI ESSERE CIO' CHE SIAMO...
UN RICORDO PER VOI SEMPRE VIVO
IN OGNI ISTANTE DELLA NOSTRA VITA
DA TRAMANDARE A TUTTE LE GENERAZIONI...
PERCHE' GLI UOMINI NON PERDANO NUOVAMENTE
LA RAGIONE E LA CAPACITA' DI AMARE...


 
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