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Visualizzazione dei post da aprile, 2011

DIMENTICARE CHI SEI

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(Antonella Riviello - "Tra me e il buio") Dimenticare chi sei frantumando giorni intessuti d’ironia. Sguardi evasivi al finestrino mentre luci si avvolsero impetuose in un sol punto. Si rincorsero gli alberi all’indietro: tu a sorridere a un alibi, un gesto, una pazzia, voltando le spalle al sole morente sulle coste. Tagli di vento sulle mie guance al finestrino. Dimenticare chi sei nel tentativo di esistere.

LA CAGNA

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Poesia di Sergej Esenin Al mattino nel granaio dove biondeggiano le stuoie in fila, una cagna figliò sette, sette cuccioli rossicci. Sino a sera li carezzava pettinandoli con la lingua e la neve disciolta colava sotto il suo caldo ventre. Ma a sera, quando le galline si rannicchiano sul focolare, venne il padrone accigliato e tutti e sette li mise in un sacco. Essa correva sui mucchi di neve durando fatica a seguirlo. E così a lungo, a lungo tremolava lo specchio dell’acqua non ghiacciata. E quando tornò trascinandosi appena, leccando il sudore dai fianchi, la luna sulla capanna le parve uno dei suoi cuccioli. Guardava l’azzurro del cielo con striduli guaiti, ma la luna sottile scivolava e si celò nei campi dietro il colle. E sordamente, come quando in dono le si butta la pietra per gioco, la cagna rotolò i suoi occhi come stelle d’oro nella neve.

HO DA DIRTI

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(Antonella Riviello - "Tra me e il buio") Ho da dirti la storia di una via graffiata da salsedine, i miei passi decisi al vicolo, gli occhi suoi di metallo protetti dallo spiraglio della porta. Ho da dirti l’età d’ogni vagone, ferite di mare su battigie, mani sue introvabili. E poi spade segrete tra finestre e bracieri di novembre, la tendina ove odori confusi si infiltravano e le mura rugose, vittime degli anni, della pioggia. Ho da dirti la strana sicurezza aleggiare nei frammenti del racconto: storia di una porta che si chiuse… io con gli occhi di terra a carezzarmi l’ombra.