Grazie piccoli amori miei, per sempre nel cuore
Come si fa a cancellare i pensieri? Come si fa a non ricordare quel brivido di impotenza che gela la schiena? Come si fa a rimanere in casa o a impegnarsi nel giardino quando ogni centimetro di spazio mi ricorda di loro? No, non sono ferma nel passato! Devo soltanto impegnare i pensieri e la mia mente per uscire da questo tornado di tanti perché senza risposta che ancora mi travolge. L’anno 2020, anno del lookdown e con tutta l'interminabile prigionia è stato un anno terribile, feroce, straziante, ostinato e crudele nel portarmele via una dopo l’altra per malattie improvvise e incurabili: Nala il 20 gennaio, Sara il 14 febbraio, Manu il 22 aprile ed Enrichetta il 9 settembre. La piccola Antopappa fu la prima a lasciarci l’anno precedente, un mese dopo la scomparsa di mia madre. Ricordo che avevo paura di tornare a casa e trovare ancora qualcuno di loro che stesse male. Mi guardavo intorno e la casa era vuota, tetra, senz’anima, senza i giochini sparsi ovunque. Carezzavo i sonagli...