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Visualizzazione dei post con l'etichetta Poesie dalla raccolta A piedi nudi 2023 2024 2025

PER ME

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Per me che guardo il paesaggio rincorrersi nel vento mentre si corre verso casa. Per me che seguo il sole all'alba e al tramonto e mi vesto dei suoi colori per affrontare il giorno. Per me che vado incontro  alle stagioni felice di bagnarmi il viso con la pioggia. Per me che non temo l'inverno ... quello che prende tutto ... perché il mio tutto  è custodito nel cuore dove non entra il vento.

Cosa vuoi che sia

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    Cosa vuoi che sia Un pensiero mancato Una parola non detta Un giorno dimenticato Un telefono muto Il nulla di tante voci E l’acido nei sorrisi ?   Cosa vuoi che sia … Se nessun passo mi segue Se nessuno mi accetta Se le promesse si frantumano? Ogni sera raccolgo cocci Di abbracci e sorrisi Donando una lacrima alla luna.    

Raccontami

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                        Puoi entrare nei miei ricordi E raccontarmi dei giorni trascorsi insieme Quelli che non riesco a ricordare Quelli racchiusi in un profondo buio. Forse eri lì a osservare le mie minuscole mani Che disegnavano un fiore Sui vetri bagnati dalla pioggia   E lanciavano in aria i coriandoli Di una festa che non c’era. Vorrei un ricordo in più Di quei giorni sempre troppo lontani. Vorrei un urlo, un sorriso, una risata. Entra nei miei ricordi E tira fuori il meglio di noi. Raccontami di quel fiore sui tetti E di quella nuvola che oscurava il sole Nel nostro immenso cielo.     

Il silenzio dove tutto ritorna

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Manca quel vociare in cucina e il rumore dei piatti sul tavolo, l'odore del pranzo e dei dolci, gli strofinacci che cadevano a terra e la tovaglia sempre bianca sul tavolo allungabile.  Lo sapevo che l'uovo di Pasqua era stato nascosto nell'armadio ma facevo finta di non averlo visto mentre rubavo la fetta di pastiera. Era una bella festa.  Oggi è un silenzio fatto di ricordi. È quel silenzio dove tutto ritorna, che mi vive e mi protegge da quando nulla è rimasto più come prima.  Buona Pasqua a voi oltre le nuvole con un forte abbraccio, caldo d'amore come allora.    

Lasciamo stare

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  Lasciamo stare ci sono troppi pensieri che si accavallano e si scontrano  in questo pomeriggio silenzioso. Le parole  rimangono chiuse  in un piccolo angolo del cuore e non vogliono aria, né luce. Parlo tra me e me con gli occhi fissi nel vuoto a cercare un cielo, una stella, una luna. Lasciamo stare fa troppo caldo anche per sognare.

Gli alberi

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Gli alberi non hanno bisogno di parlare, dicono già tutto con la loro forza di sopravvivere a ogni costo! Si vestiranno di primavera e daranno ossigeno anche a quanti li ignorano. Gli alberi si accordano con la natura e il tempo mentre gli umani non sanno accordarsi neanche con se stessi.

CERTE VOCI

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Anime

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  E' il bacio inaspettato di anime che dialogano senza parlare.  E' la purezza del cuore che dona serenità e affidabilità mentre cura un dolore o una tristezza.  Non c'è differenza alcuna tra noi.  In questo lembo di magia ci avvolgiamo nei sogni che ci attendono.  Momenti che rimangono ricordi, frazioni di tempo che non torneranno mai più.  Sasha e il suo amore indimenticabile mentre Kimba già sogna con la testa sul mio collo....  Dolce Sasha, manchi tanto.

CERTE VOCI

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  Sai … certe voci te le senti addosso scivolose sulla pelle che raccontano con tono calmo e sommesso. In questo silenzio di pace ogni voce è un brivido che ti impone il ricordo di quel livido di storia fermo nel tempo. Guarda … squarci di vita emergono dagli oggetti custoditi con cura. La sedia di legno scricchiolando ricorda pasti di pane e vino e la giacca per il freddo è sempre lì perché l’arietta accappona la pelle anche d’estate. Sai … certe voci devi sentirle addosso per ricordare e per capire che l’odio non può ripetersi se c’è pace nel cuore. In questo silenzio di pace le anime vagano leggere dal cielo ai ricordi per sorridere ancora con gli occhi lucidi di allora alla luce di una candela.     Foto tratta dalla pagina FB "Museo della Memoria - Centro Studi "Giovanni Palatucci"  https://www.facebook.com/photo?fbid=652187103475274&set=a.501493928544593  mostra di oggetti che gli ebrei internati hanno lasciato ai cittadini di Campagna (SA)

UN SOGNO

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Ho voglia di tornare tra le mie pareti tra i miei cuscini e rannicchiarmi sotto la coperta anche se fa caldo. Ho voglia di starmene con gli occhi chiusi sorreggendo la guancia con la mano. Ho voglia della mia musica  che riempie il vuoto e mi accarezza. Ho voglia di non sentire e di non leggere. Ho voglia che il mio sogno di pace allagasse la terra. Ho voglia di immergermi in un sogno che non rimanga un sogno.

CERTE VOCI

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Foto tratta dalla pagina FB "Museo della Memoria - Centro Studi "Giovanni Palatucci"  https://www.facebook.com/photo?fbid=652187103475274&set=a.501493928544593  mostra di oggetti che gli ebrei internati hanno lasciato ai cittadini di Campagna (SA) Sai … certe voci te le senti addosso scivolose sulla pelle che raccontano con tono calmo e sommesso. In questo silenzio di pace ogni voce è un brivido che ti impone il ricordo di quel livido di storia fermo nel tempo. Guarda … squarci di vita emergono dagli oggetti custoditi con cura. La sedia di legno scricchiolando ricorda pasti di pane e vino e la giacca per il freddo è sempre lì perché l’arietta accappona la pelle anche d’estate. Sai … certe voci devi sentirle addosso per ricordare e per capire che l’odio non può ripetersi se c’è pace nel cuore. In questo silenzio di pace le anime vagano leggere dal cielo ai ricordi per sorridere ancora con gli occhi lucidi di allora alla luce di una candela.

Luna, ti ascolto ...

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  Quanti sguardi conservi? Mi riporti le sere di lucciole e un castello ... se mi racconti ti ascolto ...

GLI OCCHI DELLE DONNE

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      Gli occhi delle donne hanno lacrime che dissetano il sole e l'arida terra. Si vestono di mare per guardare lontano e diventano prati se sognano aquiloni. Rubano foglie d'autunno per affidare i sogni al vento quando gelide gocce di speranza si trasformano in perle sotto il freddo cielo dell'inverno. Gli occhi delle donne sono lucidi e silenti sul vecchio dolore che come una brezza  sale dalle vene al cuore. Sono gli occhi che si fanno ricordare come l'incanto di una luce che inebria e illumina d'amore.  

Vi chiamerò quando arrivo

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  Uno zaino di ricordi e le mie scarpe nuove. Nelle mie tasche un sogno e son felice. Vi chiamerò quando arrivo. Sono già lontano dagli ultimi giorni di tortura e la mia pelle spaccata più non mi fa male. Sorrido guardando i gabbiani incrociarsi in alto verso il sole mentre la costa è sempre più vicina. Saremo liberi come loro. Vi chiamerò quando arrivo. Le mie ali sono pronte e nessun giustiziere è alle mie spalle. Sono felice, quasi piango di gioia pensando a te che incontrerò tra i tanti volti in attesa sulla riva. Vi chiamerò quando arrivo. Notte fonda e un boato ci avvolge all'improvviso. Non vedo nulla. Le onde mi trascinano giù insieme a tanti. Stavo spiegando le mie ali ma vado giù... sempre più giù tra le onde che mi rubano le scarpe nuove come la libertà. Le mie ali profumano di mare .... Non dite mai che ho sbagliato ... Saranno gli altri a chiamarvi e non più io. ( Per ricordare i dispersi dopo il tragico naufragio in Calabria, avvenuto all'alba di domenica 26 febb...