Strade di latta

No. Non guardate soltanto manti di stelle ma ascoltate gli orologi del mondo. Ecco, rintoccano passi chiodati di soldati dai mille accenti costretti a sollevar passi cadenti. Ecco i giovani petali avulsi da camere ormai vuote. No. Non piangete per la ruga marcata sulla fronte ma per il sangue avidamente risucchiato dalla terra ... per gli immensi confini barricati nelle geografie trafitte ... per la strada che più non porta a casa ... per l'uomo che muore invocando libertà.

Rifletti l'ombra su strade più sicure magari senza confini. Chi protegge il tuo fianco navigherà fino a sperdersi nei tuoi vasti segreti. So che ti ascolti interrogando le tue labbra dischiuse. So che schiaffeggi il vento se indietro nei passi ti riporta. Rifletti l'ombra cancellando confini su strade più sicure. Respiri la nebbia. Addormenti le tue labbra sulle sue. Hai vinto.

Son cresciuti  i miei petali all'ombra della tua quercia senza mai un trastullo di sole e aria. La tua chioma imponente  a velarmi primavere a sottrarmi l'azzurro. Guarda i miei petali sbiaditi temono un'altra primavera ma crescono, rinascono all'alba di un altro giorno. La tua quercia maestosa è un sogno di febbraio ... i miei petali bianchi sfiorano un abete.

Mi adagerò come cera sul palco della vita. Scorgerò solo allora l'alba inverosimile nell'aprire le braccia di profumi obliati. In me cullerò il sole per tutti i tramonti spenti nei miei occhi e poi ancora la luna per tutte le notti  in veglia sul mondo per tutto l'inchiostro dedicato all'assurdo. Per l'ultima scena spettatori di pezza avvolti nel silenzio.