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Visualizzazione dei post con l'etichetta poesie dalla raccolta Tra me e il buio

La rosa nascosta

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Dove sia accaduto non so ma credo che il mare tacque succhiando impronte sulle rive di maggio. Credo sia accaduto a maggio... Certamente in maggio quando il profumo lieve dei bianchi rosai tesse l'azzurro ... La sua pelle custodiva l'essenza di una rosa ... Lui le sfiorò i capelli. Lui rubò ogni essenza dal suo viso dai suoi fianchi dalla sua pelle tiepida o calda .... Credo si addormentò sul suo seno ... Ed il giorno sfiorito intanto scivolò sui loro corpi accasciati uno sull'altro. Fu a svegliarli un qualcosa ... un qualcosa di sonoro ed astratto ... forse sordi rintocchi di campane susseguiti da suoni ancor più freddi di orologi giunti fin lì in estensioni sfumate nel silenzio di pini e vette che ricordano il nulla ... come l'attimo immenso che socchiuse loro le ciglia quasi per magia. Credo sia fuggito a passi d'uomo normale, a mani in tasca. Nell'assorto fantasticare mi pare di vederla dietro...

Piccola cittadina cilentana

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Piccola cittadina cilentana esisti come se non esistessi nel consueto ronzar di netturbini massaie e turisti. Laggiù la tua strada è vuota di sole, vuota di gatti randagi che abbaiano alla luna. La tua strada è cieca laggiù. Probabilmente stanca di aver visto troppo. La fontana gocciola guerreggiando canzioni oziose di cicale. Casualmente un giorno agonizzando pensieri capii a chi fosse dovuto il tuo silenzio così cosmico, così assurdo, così difficile da accettare in qualità di silenzio. Voglio rinnegarti pur conoscendo a fondo i tuoi sassi, i tuoi cancelli corrosi, il profumo di fresco all'imbrunire ... stasera che esisti come se non esistessi ... stasera che vorrei andare ... stasera che più non sai condurmi ...

Sensazioni all'angolo

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All'angolo dell'animo una sensazione a strappi mi scuote, confonde giorni distanti dal venire. Il respiro si opprime. E' forse il mediterraneo che alla tua pelle somiglia che alla tua voce si associa e corrode frazioni vuote di giorni. Ti vedo. Nel frattempo sorridi alla luna, a volte dietro una vela ti nascondi, in un fiore fragile e socchiuso ti perdi. Svoltando gli angoli incrociati dalle mie ciglia carezzi il cuore sottobraccio alla solitudine.

Antica strada

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Antica strada antico trono impoverito dal nostro tempo edace impavida rievochi stagioni affidate al vento delle cime. Antiche mura fradicie di pioggia tuttoggi dal pentagramma d'autunno odono stornelli di alberi e vento.  Quanto male mio Dio affidato alla sorte seppellito nel silenzio più amaro .... Oscura via svuotata da assurdi calendari definita da statue polverose ... Piccola città di chi mai ricorda con gli occhi lucidi di un non so che ... 

Stagioni vuote

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Stagioni senza diamanti. Aghi di pini su orme pietrificate. Ritornelli smaniosi di ritorni rintoccano suoni sordi al  rifiuto della memoria. Stagione senza diamanti. Ombre di pini su orme solitarie. Stormi di uccelli beccano piazze immense sottobraccio all'istinto .... e tu?

Relitto

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Ogni raggio di sole costa caro e l'ironia è premessa di un astio giornaliero. Nel cerchio del silenzio il coraggio è un relitto il nostro corpo un albero di nave.

Erba secca

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C'è troppa erba secca da bruciare ma settembre è così. Ogni frivola cosa ha un sogno donato da un destino. Catena, ingranaggio e noi fiabeschi eroi senza bandiera, piccoli sognatori di foglie argentate sulla quercia. C'è troppa erba secca da bruciare. Troppa erba secca innanzi a noi. Erba secca su sogni da buttare ma settembre è così.

NELLA VIA POLVEROSA

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(Antonella Riviello - "Tra me e il buio") La salsedine ha sciupato le nostre vite. Allunghi i tuoi passi su treni rumorosi sfidando la geografia degli Appennini. E gli anni ad uno ad uno si addormentano, che ne è di quel giorno? Perfino la terra non rinuncia al vento, alla pioggia, a catastrofi imprevedibili. Ma la via polverosa non ha tracce di vita, tutto rimane fermo in quel giorno determinante. Non abita più nessuno accanto al salice piangente.

Adesso chi sei

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Strano questo finire. Un'anfora svuotata a lasciarsi dimenticare. Te stessa più non riconosci. Strano il risalto di un'immagine sfuocata nell'abbaglio del giorno. Accenna una calma inconcepibile la nostra alba sul mare. Respiri ma non vivi. Ti guardi e più non sai chi sei. (Antonella Riviello - Tra me e il buio)

DIMENTICARE CHI SEI

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(Antonella Riviello - "Tra me e il buio") Dimenticare chi sei frantumando giorni intessuti d’ironia. Sguardi evasivi al finestrino mentre luci si avvolsero impetuose in un sol punto. Si rincorsero gli alberi all’indietro: tu a sorridere a un alibi, un gesto, una pazzia, voltando le spalle al sole morente sulle coste. Tagli di vento sulle mie guance al finestrino. Dimenticare chi sei nel tentativo di esistere.

HO DA DIRTI

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(Antonella Riviello - "Tra me e il buio") Ho da dirti la storia di una via graffiata da salsedine, i miei passi decisi al vicolo, gli occhi suoi di metallo protetti dallo spiraglio della porta. Ho da dirti l’età d’ogni vagone, ferite di mare su battigie, mani sue introvabili. E poi spade segrete tra finestre e bracieri di novembre, la tendina ove odori confusi si infiltravano e le mura rugose, vittime degli anni, della pioggia. Ho da dirti la strana sicurezza aleggiare nei frammenti del racconto: storia di una porta che si chiuse… io con gli occhi di terra a carezzarmi l’ombra.

SAGOMA

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(Antonella Riviello - "Tra me e il buio") Affiora la tua sagoma, talvolta in brandelli di nebbia, imprigionata nello schizzo irreale dell’aurora. Veli bianchi, leggeri, ti avvolgono in ciò che è stato un sogno distrattamente inciampato nel reale. Pervasa dal timore del mio ieri ti accarezzo… Timore che tu possa udirmi, sentire le mie mani sui tuoi occhi finché l’alba ti rubi alla nebbia per una volta ancora. ( dedicata a mia madre )

PRESIDENTE...

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( Antonella Riviello -  "Tra me e il buio" ) Che non sia solo un canto da ubriaco, lamento privo di radice... a soffi di venti nostrani rialziamo al mattino baveri scuciti; casareccia amarezza svuotiamo sui fondi di tazzine al primo bar. Presidente, al mattino il sorriso diventa stretto quando sotto le stesse pensiline di una infanzia, gli anni si rincorrono come auto o autotreni. Il nostro cuore è un tamburo nelle notti mute di marciapiedi, vuoto come il cesto in cantina. Chiedere giustizia, Presidente, non è dare un colore, seguire un simbolo, un'asta, una bandiera... ma dire "non va", sganciarti dall'ingranaggio, può costarti l'impiego. Il pensiero, l'idea, la verità, valgono quanto una saponetta, una cicca, un dentifricio, una foglia d'autunno, senza "tessera di favore" o un "signorsì". Prova a sporgere il volto nella via che incessantemente ritma i suoi dol...

LOGICA

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(Antonella Riviello - "Tra me e il buio") Cammini sicura del tuo spazio. Proseguo ballando su un singhiozzo. Tutto mi è chiaro nella logica: due astri distaccati noi in orbita attorno al vecchio evento. Tu, vai sicura del tuo spazio mentre cerco i tuoi occhi per nuotarci dentro; cerco ragioni assurde alla mia vita divisa da interminati ieri e sospesi domani. Negli interstizi di un sogno la nostra vita incerta cerca invano …ricostruirsi… ma il palco della logica non darà mai sostegno.

PERTANTO

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(Antonella Riviello - "Tra me e il buio") Siamo unite da verdi arterie Noi In agguato per darci ortiche o rondini fuggite. Pertanto non parli! Bruci abiti smessi Di un tempo che non dura Nè muore tuttavia. Ti dirò... C'era un suono di voci A ferirci E silenzio sospeso Tra palpebre adirate. Siamo unite da verdi arterie Noi In agguato a ridarci lampi Ortiche o rondini fuggite.

AMORE UNIVERSALE

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(Antonella Riviello - "Tra me e il buio") Amore illimitato Amore saldato in una via della mente Porgi le tue mani di muschio al mio timore Le tue vene alla mia angustia. Come fresche e limpide sorgenti alpine t'offri alla mia sete di pace e amore. Ovunque io passi nel mondo Ovunque io fermi un pensiero Innanzi a me tappeti vellutati distendi. A te porgo l'essenza di ogni piccolo avere A te i colori del mondo che si ricordano al buio A te ogni storia che vive confinata dal tempo: In te si rifugia trovando ogni dì risveglio Ed ogni notte riposo.

IO, LA FOGLIA, LA GALLERIA

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(Antonella Riviello - "Tra me e il buio") Non stupirti della foglia cadente sulla mia mano, dei sogni che persi chissà dove, quando! Somiglio a volte al ramo spogliato in fretta, alla buia galleria vuota d’aria, di sole. Il susseguirsi dei giorni è vento ladro di care cose: ricordi banali, nostalgie custodite nella mente. Niente più resta tra la pelle e il cuore: forse il ramo che avrà una primavera o la foglia caduta sulla mano che accetta tremante il freddo inverno.

CERTEZZA - INCERTEZZA

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(Antonella Riviello - "Tra me e il buio") La notte di città è un museo di lanterne sorvolate da voli imprecisi di uccelli notturni. Una voce supera il silenzio. La certezza è padrona della notte… schiavo dell’incertezza… l’uomo.

CORSIERE

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(Antonella Riviello - "Tra me e il buio") Inalterata riemergi da cocci di vetro sorpassando storie sconosciute. Che sia tutta follia o tempo che logora l’uscio abbandonato? Il corsiere è stanco. Sulla criniera la notte a piedi nudi si assopisce ma il giorno ricama d’ombre la sua stalla. Ricorda due cocci di bottiglia… no…non lo vorrebbe!

LIBANO

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( Antonella Riviello - "Tra me e il buio") Sigillo in proiezioni di un reportage instabile. Via satellite rapi affermazioni: incertezza di morte o vita. Pulsa il cuore dell'unghia affondata nella terra amaranto; la morte impavida inorridisce i colli, campi minati disegnano confini, antri cupi adombrano salvezze... scampi momentanei... Dal suolo emergono scalpi senza età e fututo. Libano: voci isolate di eroi... carri che sfrecciano nella notte sugli arcani tragitti di stelle cosmiche e lontane... Pulsa il cuore schiacciato al suolo. Medesimo colpo invano... immotivato!