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Visualizzazione dei post da novembre, 2018

Così il mio cane Setter cieco ha adottato un gatto abbandonato davanti a casa mia

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La storia della mia cagnolina Enrichetta e della piccola gattina Sara, pubblicata su " La Zampa " a questo link   - Grazie alla redazione per la divulgazione di questo messaggio d'amore. Il 15 novembre questa piccola gattina di appena 50 giorni è stata abbandonata davanti al mio cancello di casa. E’ stato il suo miagolio disperato ad attirare la mia attenzione. L’ho portata in casa e messa al caldo in una copertina poiché era tutta bagnata, nonostante non avesse piovuto da parecchi giorni, con gli occhi completamente chiusi a causa di un forte raffreddore. Insieme ad altri quattro cani adottati durante questi anni, vive con me anche una setter di nove anni circa, di nome Enrichetta, adottata dal canile in estate, purtroppo cieca ma con un cuore immenso che ha deciso immediatamente di rendersi utile sostituendosi a mamma gatta. Nel video del loro incontro sul divano, Enrichetta piange e abbaia perché percepisce una presenza che purtroppo non vede,

Ti affiderò ...

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Vito D'Aniello è un attento ed esperto fotografo della natura e delle sue meraviglie, oltre ad essere un caro amico, che con profonda attenzione ha unito fotografia e poesia in queste stupende immagini. Ringrazio Vito per queste sue bellissime elaborazioni grafiche.  

Sara, gattina abbandonata viene accolta dalla cagnolina cieca

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Il 15 novembre scorso, questa piccola gattina di appena 50 giorni è stata abbandonata davanti al mio cancello. E’ stato il suo   miagolio disperato ad attirare la mia attenzione. L’ho portata in casa e messa al caldo in una copertina poiché era tutta bagnata, nonostante non avesse piovuto da parecchi giorni, con gli occhi completamente chiusi a causa di un forte raffreddore.  Insieme ad altri 4 cani adottati durante questi anni, vive con me anche una setter di 9 anni circa, di nome Enrichetta, adottata dal canile in estate, purtroppo cieca ma con un cuore immenso che ha deciso immediatamente di rendersi utile sostituendosi a mamma gatta.  Nel video del loro incontro sul divano, Enrichetta piange e abbaia perché percepisce una presenza che purtroppo non vede, ma quando incontra il minuscolo musetto di Sara inizia a leccarla come fosse sua figlia. La prima notte hanno dormito insieme e Sara non si è allontanata per nulla dal calore del suo corpo.

Identificandoti

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Mi annulli Mi confondi Poichè identico al fiume In piena Straripi Trascinando con le tue dita I miei giorni Innalzati a fatica Su un altare senza devozioni. Anche il giorno sussulta E vestito di azzurro Sta fuggendo Senza darmi parole o versi. Ti identifico a sera Nella luce breve e continua Del faro sulle coste E scivola nella memoria la tua voce Come rigagnoli di marciapiedi grigiastri. Strascichi di sogni indefiniti Ricoprono il mio sonno Che nel tuo si rigira.

La rosa nascosta

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Dove sia accaduto non so ma credo che il mare tacque succhiando impronte sulle rive di maggio. Credo sia accaduto a maggio... Certamente in maggio quando il profumo lieve dei bianchi rosai tesse l'azzurro ... La sua pelle custodiva l'essenza di una rosa ... Lui le sfiorò i capelli. Lui rubò ogni essenza dal suo viso dai suoi fianchi dalla sua pelle tiepida o calda .... Credo si addormentò sul suo seno ... Ed il giorno sfiorito intanto scivolò sui loro corpi accasciati uno sull'altro. Fu a svegliarli un qualcosa ... un qualcosa di sonoro ed astratto ... forse sordi rintocchi di campane susseguiti da suoni ancor più freddi di orologi giunti fin lì in estensioni sfumate nel silenzio di pini e vette che ricordano il nulla ... come l'attimo immenso che socchiuse loro le ciglia quasi per magia. Credo sia fuggito a passi d'uomo normale, a mani in tasca. Nell'assorto fantasticare mi pare di vederla dietro

Stranamente qui

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Le mie ciglia tacciono Le mie labbra cullano l'incerto Le ipotesi rimaste Son piccoli ritagli ... Se riuscissi a ricomporli Uno per volta Realizzerei un mosaico Inventerei la realtà Finora irragiungibile Come freddi rifugi d'aquila. I miei passi Più non fanno rumore Ed i capelli più non impazzano Al vento. Stranamente mi ricerco Sulla tua pelle Confusa in quattro metri di pareti. E vorrei urlare. E vorrei dirti Fuggiamo.

Amore

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Mi hai sorvolata, amore, in un giorno che non ricordo di un anno che non ricordo per atterrare, amore, sulle mie orme indecise. Amore indefinito decollato distrattamente dal nulla o dal rifugio più segreto di me, agli opuscoli interiori della mia mente devi parte della tua vita. Amore, ho dubitato di te della tua esistenza del tuo coraggio di vivere naufragato in occhi delusi. Amore guerriero che combatti l'ipocrisia che sorvoli il disprezzo che passeggi come un fantasma disperato in cerca di un sorriso ... fermati in me ... fermati in tutti noi.

Sguardo lunare

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Con brevi sguardi di indifferenza lunare porti verso sere uguali spalle fuggenti di ospite inatteso. (Sorridi) Peccato sia così breve il tuo sorriso. Breve come un lampo sul mare come squarci di paesaggi tralasciati da un treno dietro sè. Breve come battito d'ali. Non sono mai fuggita. (Come vedi) Attendo qui sotto un cielo non mio sulla terra non mia nella casa non mia vermigli crepuscoli distanti un palmo dal tuo trasognare tacito, assorto. Attendo qui in questo corpo mio in questa mente mia la nascita di nuove fantasie. Sempre che ritorni con brevi sguardi di indifferenza lunare sorridi come adesso. Sorridi.

L'associazione AMICI DEL TRICOLORE, ricorda i caduti di tutte le guerre per ogni ordine e grado

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Riporto il post pubblicato su FB a questo link  ( https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10205479394540561&set=a.4360148138173&type=3&theater ) per ringraziare il carissimo amico Vito D'Aniello e l'Associazione "Amici del Tricolore " per aver dedicato a questa giornata memorabile il dovuto ricordo di una guerra che ha lasciato tanto dolore,  tanta distruzione e tanta morte. Ricordiamo in silenzio tutte le giovani vite stroncate che ora brillano nel cielo .... Mia nonna visse con dolore gli anni della grande guerra, era appena una bambina ma i suoi ricordi erano lucidi quando mi raccontava dei tanti ragazzi che erano partiti con un nodo alla gola, degli anni di miseria, delle divise dei soldati che lavava al fiume e del soldato che gli regalava le barrette di cioccolata. Dopo la grande guerra  ci fu la seconda guerra e insieme a tanti anche mio padre partì, fu fatto prigioniero in Inghilterra e tornò a casa distrutto e stremato. Ricordo che per farmi

Torna a casa, Bambi

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Ti aspetto ... non ho più voce per chiamarti e tanto dolore nel cuore. Sono trascorsi 6 interminabili giorni dalla mattina del 31 ottobre 2018 e mi sento distrutta, sconfitta. Il tuo posto era lì sul pozzo a goderti il sole oppure a giocare con gli altri gatti che vivono nella villetta affianco alla nostra. Mi affacciavo e ti osservavo mentre rincorrevi il gattino striato tra gli alberi e le piante,  poi tornavi a casa per mangiare, per dormire, per giocare con me e con i gatti di casa. Non uscivi mai se il cielo minacciava pioggia e quella mattina c'era un bel sole caldo dopo tre giornate di pioggia intensa. Sono qui che ti aspetto. Questa lunga attesa fa male, divora la mente e il sonno ... fa mancare il fiato mentre comprimo le lacrime ... ti vorrei qui con la tua zampa che tocca il mio braccio per chiedermi i croccantini che ti piacciono ... ti vorrei qui per guardarti dormire sul lettino a castello e  sentirmi nuovamente serena ... ti vorrei qui più di ogni altra cosa .