SALLY

Non so perché sia arrivata nella mia vita ma quel giorno ero in macchina e percorrevo la strada di campagna per raggiungere i cani che noi volontarie avevamo in cura. Improvvisamente lei mi seguì fino a fermarsi davanti al cancello. Scesi dall’auto e le chiesi “chi sei?” … lei scodinzolava e non era per nulla impaurita, cercava con il suo musetto la mia mano e io l’accarezzai sorridendo. “Allora vuoi stare qui?” - le chiesi – “Vuoi mangiare qualcosa? Mi piacerebbe chiamarti Sally, ti piace? A me piace la canzone di Vasco Rossi ... dai … andiamo dentro …”. Mi seguì continuando a scodinzolare e a cercare la mia mano mentre gli altri cani l’annusavano e le giravano intorno festosi. Le preparai la pappa nella ciotola e divorò tutto in pochi minuti, poi rimase accanto a me per tutto il tempo che dedicai alle pulizie, a preparare le altre pappe, a sistemare le brandine nei box e le cucce all’esterno. “Vuoi dormire dentro o vuoi star fuori?” – le chiesi mentre seguiva ...