Antopappa, una magia di colori




Ci sono malattie che non perdonano e oggi, 10 aprile 2019, è volata in cielo alle 06:00 del mattino dopo dieci giorni di sofferenze, lasciandomi incredula e con un gelo nel cuore. La sua storia somiglia a tante altre ma diventa sempre particolare per chi la vive in prima persona e per chi, come me, porterà nel cuore il ricordo di un rapporto di amore, complicità ed empatia che ha reso indimenticabili le nostre giornate di questi tre anni.  
Antopappa, un nome originale per lei, dolce, un po’ timorosa, con un motore di fusa che si attivava quando mi girava intorno con la sua coda dritta come una bandiera. Inizialmente fu chiamata Antonella dalla mia amica e successivamente, al diminutivo “Anto” affiancai “pappa”, la magica parola che la faceva schizzare come un lampo dai tanti posti che sceglieva per nascondersi. Inizialmente fu presa in casa da mia figlia che aveva già un cane e dopo la sterilizzazione la portai a casa  mia per farla giocare con gli altri gatti.


Antopappa, 60 gg
Antopappa, 90 gg

Una gatta definita tartaruga per via del suo pelo così variopinto, ha spesso difficoltà nel ricevere adozione ed è per questo che nonostante la sua immensa dolcezza non fu mai scelta da nessuno. Personalmente l’ho sempre definita stupenda, unica e particolare  con i suoi colori e con il suo sguardo attento, con quella scia di pelo rosso intorno al collo che sembrava una scarpetta dipinta.  
  
  
La cucciolata

Antopappa fu partorita dalla sua mamma insieme ad altri 4 cuccioli, due maschi e due femmine, tra i cespugli nei pressi di casa mia. Una cucciolata bellissima che mi impegnò, insieme alla mia amica, fino a quando non furono adottati, a tre mesi di età, da persone con le quali  sono  rimasta legata da un  bel rapporto di amicizia.  




La loro mamma era una gatta randagia molto dolce, l’avevo chiamata Stellina e spesso si sdraiava al sole nelle aiuole. Dal momento che aveva paura dei miei cani non oltrepassava il mio cancello e ogni giorno riempivo di cibo la sua ciotola che avevo posizionato  sotto i rami delle piante.   

Stellina

Stellina


Quando i cuccioli furono adottati, la mia gatta Luna divenne amica di mamma Stellina,  insieme giocavano e prendevano il sole sempre nello stesso posto. A sera, Luna veniva a dormire a casa mentre Stellina, aveva  la sua cuccia all’interno di una baracca e sempre lì andava a dormire. La mia gatta Luna era sterilizzata, come tutti i miei gatti e avevo programmato tale intervento anche per Stellina per evitare la nascita di  altre cucciolate in chissà quale posto impensabile, ma tutto andò diversamente. Il giorno in cui sparirono nel nulla le avevo viste nella solita aiuola a prendere il sole ed ero stata con loro a giocare. Entrai  in casa per dare da mangiare ai miei gatti e al mio ritorno non c’erano più. Le cercai ovunque,  perfino nei posti impensabili ma niente … Ancora oggi sono sicura che sono state rubate da mani di cui loro si fidavano e che io conosco … gente meschina, falsa e senza cuore  infastidita dalla loro presenza, perché mai si sarebbero allontanate da me e dalle aiuole.  Rimase con me la piccola Antopappa come ricordo di questa lunga storia che per sempre mi stringerà il cuore.  


Antopappa, 6 mesi

Antopappa  fu subito accettata dai mie gatti ma prima di socializzare con tutti loro impiegò un bel po’ di tempo. Ricordo che quando ancora era piccolissima,  amava nascondersi in casa ogni volta che arrivava una persona estranea e addirittura aveva trovato un posto dove nessuno mai l’avrebbe cercata: il vuoto all’interno del bracciolo del divano.  Scoprii questo posto per puro caso, quando la vidi divincolarsi tra i piedi del divano mentre cambiavo le fodere. Altro posto sicuro, in alto sull’armadio dove a stento si poteva intravedere la punta della sua coda o dietro gli scatoloni nel ripostiglio.

In breve tempo divenne amica di tutti e non andò più a nascondersi neppure quando gli amici venivano a farci visita. Il tepore del camino è ciò che li univa ogni inverno sul divano  e mi piaceva tantissimo vederli così sereni e al sicuro. 


Antopappa, Manu, Simba e Nala

Simba, Bambi, Manu e Antopappa
 
Antopappa nella casetta sull'albero


Con il passar del tempo lasciò perdere  i nascondigli  di casa scegliendo nuove opzioni   per il suo riposo e i suoi giochi.  La sua più grande attrazione, la piccola casetta sistemata sul tronco della palma in giardino, costruita dalla mia amica lo scorso anno con tanto amore per tutti loro.  Si può dire che questa piccola casetta rimane  ambita da tutti e a turno ci trascorrono gran parte delle ore a dormire o semplicemente per osservare quanto accade intorno.  


Antopappa e Manu
Antopappa, 2 anni


Antopappa era una gattina tranquillissima, dal primo giorno sopportò Manu, la piccola tripodina, che stuzzicava chiunque stesse dormendo infilandosi nelle loro cucce pur avendone una identica. Nel periodo invernale, Antopappa adorava le copertine e starsene accucciata di fronte al camino.




Antopappa e Simba

Antopappa ha sempre avuto un bel fisichetto da modella pur essendo  una golosona  di crocchette di ogni tipo. Da quando sistemai nel salone il secondo divano lo scelse come posticino tutto suo per sonnecchiare  dopo essersi divertita a rincorrere le lucertole tra le piante in giardino insieme agli altri gatti di casa.  Le piaceva starsene con Simba sul tetto del bagno in giardino all'ombra degli alberi, molte volte rimaneva sdraiata al sole incantata dagli uccelli che volano in alto. Quando arrivava l'ora di dormire anche per me,  correva con le sue fusa in direzione del mio letto perchè tante coccole l’aspettavano prima di addormentarci insieme.

Grazie di esserci stata e di aver arricchito la mia vita.





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