BALU'
BALU’ era un piccolo batuffoletto tutto nero quando fu adottato
da una coppia molto giovane desiderosa di avere un cane da amare e convinta che
sarebbe stato un amore per la vita. Invece le cose non sono andate così. Nel
momento in cui decisero di trasferirsi a
seguito dell’imminente arrivo di un bambino, Balù era diventato un impegno
troppo grande da gestire. Ricordo il giorno in cui vennero a chiedermi di
prendere Balù, lei si dichiarava legatissima a questo cane che aveva già 8 mesi
mentre lui aveva gli occhi lucidi mentre mi diceva che lo lasciava a
malincuore, che sarebbe venuto a trovarlo ogni sabato, che a casa era diventato
ingestibile e inavvicinabile, geloso e minaccioso nei confronti di chiunque entrasse in casa. Insomma, Balù da
cucciolo coccolone e affettuoso si era trasformato
improvvisamente in un cane, a loro dire, aggressivo senza alcuna speranza di recupero. Rimasi
perplessa ma era ovvio che in quel momento c’era da pensare al cane e non alle
loro motivazioni che mi apparvero come tante scusanti per non dire apertamente “non lo vogliamo tenere più”.
Dopo alcuni giorni il cane arrivò presso la nostra
associazione, tenuto al guinzaglio dal suo padrone che con l’altra mano reggeva una busta
contenente il suo corredino composto da pochi oggetti come la sua copertina
preferita, il suo giocattolo e le sue crocchette.
Non furono gli occhi di Balù a lasciarmi una freccia nel cuore ma la vista di quella copertina celeste che adagiai nella sua nuova cuccia insieme al suo giocattolo. Lui guardava me poi la copertina come per dirmi “come mai ha cambiato posto? La mia casa non è qui…” . Con i suoi occhi continuava a guardare me e la copertina senza prendere il giocattolo perché non c’era più quell’uomo che giocava con lui, era andato via e Balù lo aveva seguito con lo sguardo senza abbaiare, senza muovere un muscolo. Soltanto quando il cancello si chiuse alle spalle del suo padrone, Balù mi guardò incredulo e con una tristezza indescrivibile come per chiedermi “ma è andato via davvero? Perché non sono andato con lui? “ Tante volte lo aveva visto andar via e poi ritornare, ma stavolta c’era quella copertina che non stava più al suo posto e Balù aveva capito il perché quando si accucciò a terra senza mangiare.
Non furono gli occhi di Balù a lasciarmi una freccia nel cuore ma la vista di quella copertina celeste che adagiai nella sua nuova cuccia insieme al suo giocattolo. Lui guardava me poi la copertina come per dirmi “come mai ha cambiato posto? La mia casa non è qui…” . Con i suoi occhi continuava a guardare me e la copertina senza prendere il giocattolo perché non c’era più quell’uomo che giocava con lui, era andato via e Balù lo aveva seguito con lo sguardo senza abbaiare, senza muovere un muscolo. Soltanto quando il cancello si chiuse alle spalle del suo padrone, Balù mi guardò incredulo e con una tristezza indescrivibile come per chiedermi “ma è andato via davvero? Perché non sono andato con lui? “ Tante volte lo aveva visto andar via e poi ritornare, ma stavolta c’era quella copertina che non stava più al suo posto e Balù aveva capito il perché quando si accucciò a terra senza mangiare.
Avendolo descritto come cane aggressivo e minaccioso, il giorno
dopo entrai con cautela nel suo box mentre lui indietreggiava abbaiando contro di me
ripetutamente mentre girava su se stesso. Mi avvicinai porgendogli una
scatoletta di cibo e Balù non esitò a
venirmi incontro con la sua coda festosa. Dopo la scatoletta e due biscottini Balù
confermò che ormai eravamo amici con una
piccola leccatina sulla mia mano. Il primo passo era andato bene. Fuori dal box
incontrò il giorno dopo gli altri cani e non dimostrò per nulla di essere
aggressivo e minaccioso, neppure con le volontarie che conobbe nei giorni
seguenti. Da quel giorno Balù rimase
libero insieme agli altri con la possibilità di andare a dormire al riparo nel
box. Kevin divenne subito il suo primo e fedele amico e Balù ricambiò l'amicizia offrendosi come sua guardia del corpo nel momento in cui si rese conto che era facilmente attaccabile dagli altri poichè timido, remissivo e indifeso.
Su quella sua copertina celeste non è andato mai a dormire, è
rimasta intatta in quella cuccia come qualcosa da dimenticare in fretta. Il suo
posto preferito è diventato il divano
sistemato accanto ai box dove rimane per ore sdraiato a fissare gli alberi e l’erba.
Di tanto in tanto si ferma a guardare il
cancello e quando arriva qualcuno a trovarci lui corre insieme agli altri a
dare il benvenuto. Balù dal primo
momento non ha aspettato più il suo
padrone né ha creduto alla promessa che sarebbe venuto a trovarlo per portargli i biscottini e altri
giochini. Balù ha capito subito che sarebbe stato un addio e ha preferito dimenticarlo insieme alla copertina
lasciata abbandonata nel box.
Sono trascorsi molti mesi da quel giorno. Oggi Balù è un cane felice perchè ha trovato una dolcissima mamma per la vita e trascorre le sue giornate con i bambini di casa e un altro cane. Non c'è più tristezza nei suoi occhi ed è felice di correre in giardino insieme alla sua amichetta. Per me è un ricordo lontano il suo abbandono e lo è anche per lui.