14 febbraio 2019 ore 20:30 - Non credevo che diventassi un ricordo
anche tu, così presto. E’ stato un colpo troppo duro mentre ancora non riuscivo
a riprendermi dalla morte della tua amichetta Nala, avvenuta lo scorso 20
gennaio per problemi al fegato. Avevi appena 18 mesi e una brutta malattia ai
polmoni ti ha portata via nonostante le cure nel giro di dieci giorni, come è
successo a Nala.
Si impazzisce al pensiero di come e perché. Si rimane immobili
e senza parole, soltanto lacrime che non sanno più dove cadere. Rimangono i ricordi dolcissimi, tanti,
tantissimi che sfilano nella mente e non riescono a darmi pace.
Tu, piccola “Sara la pulcetta” eri la
dolcezza più piccola di casa, quella che si accucciava tra le braccia o sulla spalla per schiacciare un pisolino al calduccio e mi stavi
accanto sulle coperte con la testa sul mio braccio. All’ora di pranzo o di cena
eri sempre lì, in attesa del tovagliolo di carta appallottolato che ti lanciavo
sul pavimento e che tu mi riportavi con salti decisi e veloci. Ti divertivi
tanto con i tuoi giochini e rincorrevi Manu quando te li rubava per nasconderli
altrove.
Avevi appena 50 giorni quando
ti trovai accanto al cancello tra le erbacce, minuscola, inzuppata di pioggia
con gli occhi completamente chiusi e gonfi per il forte raffreddore.
Non
saresti mai arrivata lì da sola, qualcuno ti abbandonò con la certezza che ti
avrei trovata in quella gelida sera del 15 novembre 2018. Enrichetta, la nostra
setter cieca, ti accolse come una figlia e non si staccò mai da te fino a
quando non diventasti autonoma. (La vostra storia fu pubblicata da "La Zampa" a questo link)
Lei percepiva la tua difficoltà e le tue
sofferenze, il tuo bisogno di protezione e di amore che la tua mamma gatta non
poteva più donarti.
Anche Sasha, la nostra cagnolona tutta pepe, si era affezionata a te dal primo momento e ti portava i giochini per farti divertire. Tu le tiravi la coda e correvi a nasconderti dove potevi spiarla mentre ti cercava.
Nel giro di un mese ti riprendesti
bene anche se i due interventi chirurgici agli occhietti non riuscirono a
restituirti la vista perfetta.
Non ti importava più di tanto, tu correvi tra le
piante in giardino, giocavi con i papaveri e ti addormentavi sulla sedia all’ombra
del melo.
Nelle sere d’estate ti accucciavi sulle mie ginocchia quando me ne
stavo in giardino ad ascoltare la musica, oppure sul tavolino.
Ti fidavi soltanto di me e delle mie
carezze.
Ricordo che quando arrivavano gli amici andavi a nasconderti nei posti
impensabili e soltanto quando erano andati via, sbucavi con i tuoi occhietti impauriti
per saltarmi in braccio.
Manu era la tua amichetta perfetta, ti abbracciava e ti coccolava come una sorellina più grande e mentre dormivi ti saltava addosso per invitarti a giocare. E' rimasta sola, adesso, spesso si guarda intorno e vorrebbe ritrovarti ... è una gran pena ...
Non avrei mai potuto immaginare tutto questo. Uno strazio nell'anima come se una mano spietata mi avesse strappato il cuore.
La sera del 14 febbraio
improvvisamente ti aggravasti, il tuo respiro era molto affannoso e prima di
correre in clinica la tua amichetta Manu, la tripodina di casa, ti spintonava
con la sua zampina per farti alzare mentre Simba ti annusava e ti girava
intorno.
Una scena straziante.
Loro due avevano capito tutto prima di me e fino
all’ultimo ti sono stati vicini con il loro amore e la loro fedeltà.
Quando
sono rientrata senza di te sono rimasti immobili sul divano e li ho abbracciati
con gli occhi gonfi di lacrime.
Non potrei mai dimenticare tutto
questo e anche se conservo nel cuore una ricchezza d’amore infinita, mi manca
tutto di te, di noi, del nostro tempo, del nostro legame.
Il tempo che passa
non guarirà nulla, il vuoto che rimane è qualcosa che incide e che pesa,
nessuno può comprenderlo, purtroppo.
A chi mi dice “è solo un gatto” rispondo
non va bene, non lo accetto. Gli animali che abitano nella mia casa sono parte
della mia famiglia, sono i miei figli di specie diversa, sono musetti sacri per
la loro purezza d’anima e il loro amore immenso. Per questo chi li considera
così, come me, soffre terribilmente.
Non li ho mai scelti, sono stati loro a
scegliere me, a capitare sulla mia strada malconci e bisognosi dell’aiuto. Li
ho accolti nella mia casa e nella mia vita come si accoglie un dono prezioso e
hanno colorato i miei giorni, i miei sorrisi, i miei occhi con la loro dolcezza.
Ho imparato a vivere con gioia da tutti
loro che rappresentano la purezza, l'amore e la lealtà di questa vita che ci
gira intorno confusa e scarsa di verità.
VIDEO E FOTO
BUON VIAGGIO TRA LE STELLE, DOLCE AMORE!
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